Radici scoperte

Progetto finanziato anche dall’Otto per Mille della Chiesa Valdese per promuovere l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità.

Premessa

La funzione terapeutica del verde passa attraverso le religioni e affonda le radici nei più lontani meandri del tempo e dell’animo ancestrale. L’ortoterapia come disciplina scientifica nacque intorno al 1600 in Inghilterra e, negli anni Settanta, viene riconosciuta ufficialmente negli Stati Uniti dall’American Horticultural Therapy Association (AHTA). 

In Italia da pochi anni si sta affrontando il tema in modo scientifico: la disciplina dell’Ortoterapia è ancora in fase di regolamentazione e trova spazio nella tematica dell’agricoltura sociale rappresentando un’opportunità di incontro tra mondo produttivo agricolo e servizi alla persona sia in termini riabilitativi sia in termini di inclusione sociale di persone con disabilità.

 L’ortoterapia appartiene all’ambito delle terapie occupazionali che utilizza l’orto e le attività legate alla coltivazione della terra per trattare diverse condizioni mediche; incentiva il soggetto alla cura e alla gestione del verde, nella coltivazione di fiori, ortaggi e altre piante seguendo un approccio multidisciplinare. Prendersi cura di organismi vivi, possibilmente in gruppo, stimola il senso di responsabilità e la socializzazione. A livello fisico, sollecita l’attività motoria, migliora il tono generale dell’organismo e dell’umore, attenua lo stress e l’ansia. Attraverso attività come la semina, il lavoro in serra, la raccolta dei fiori o dei frutti, la persona con disabilità può trarre benefici importanti per il corpo e la mente grazie al contatto diretto e alla partecipazione attiva con la natura.

 Obiettivi 

Il progetto “Radici Scoperte” si pone come finalità quella di migliorare le condizioni di vita di persone con disabilità attraverso un percorso di ortoterapia finalizzato alla condivisione, alla crescita umana e professionale e all’acquisizione di nuove autonomie.

Attraverso l’ortoterapia Anffas Sibillini intende consentire ai suoi utenti di acquisire nuove abilità, autonomia e competenze, stimolare lo sviluppo delle capacità di interazione e partecipazione, facilitare il recupero e la valorizzazione dell’individuo. Inoltre, il progetto inserendosi nell’attività dell’associazione, già attiva da anni in attività laboratoriali di trasformazione e confezionamento, potrà rivelarsi un’ulteriore attività propedeutica all’inserimento lavorativo di persone con disabilità.

Nello specifico il progetto prevede la realizzazione di:

  • Un orto sociale/didattico per la coltivazione di erbe aromatiche, ortaggi e piccoli frutti. Una parte dell’orto sarà realizzato in sospensione in modo che sia facilmente lavorabile da chi ha problemi a chinarsi, più facilmente visitabile da chi è in carrozzina ma anche più coinvolgente per i bambini e ragazzi che potranno visitarlo e sperimentare le attività.
  • Un laboratorio di essiccatura e confezionamento dei prodotti dell’orto che verranno utilizzati per attività istituzionali dell’associazione o all’interno di attività di sensibilizzazione sul territorio.

L’orto sarà coltivato da persone con disabilità supportate da educatori professionali, da un agronomo e dai volontari. Lo scopo delle attività sarà di valorizzare le specifiche abilità di ogni partecipante creando un orto che sia una futura opportunità di inserimento lavorativo.

Attività previste

Al centro dell’intervento la coltivazione di un orto e la creazione di un percorso di ortoterapia specificatamente rivolto a ragazze/i con disabilità, ma il progetto si articola in varie fasi e prevede diverse attività:

  • Corso di formazione per i Volontari
  • Corso di orticoltura
  • Coltivazione e gestione dell’orto
  • Laboratorio di essiccatura
  • Laboratori di confezionamento di erbe aromatiche e prodotti essiccati
  • Preparazione di cassette da distribuire con i prodotti dell’orto e i prodotti essiccati, favorendo il messaggio di stili di vita sostenibili e sani tra i destinatari.

Il progetto permetterà agli utenti di diventare, attraverso gesti semplici ma estremamente concreti, soggetti attivi in grado di rendersi utili alla comunità e, la collaborazione con gli altri attori sul territorio, amplierà le loro opportunità di inserimento lavorativo favorendo, in ognuno dei soggetti coinvolti, una nuova percezione di sé come “lavoratori”.

Le attività saranno realizzate con il coinvolgimento della comunità locale, in particolare gli alunni delle scuole, degli oratori del territorio con i quali potranno essere organizzate delle visite e delle attività di laboratorio e i residenti della zona interessati a prendere parte a queste attività all’aria aperta in una logica di scambio e di vita comunitaria.

Destinatari

Il progetto “Radici Scoperte” coinvolge direttamente:

  • 20/25 giovani e adulti con disabilità per accrescere le capacità di autonomia, con possibile inserimento lavorativo.
  • 20/25 volontari.
  • 10/15 anziani del territorio.
  • studenti delle scuole del territorio che parteciperanno ad attività formative ed esperienziali,
  • abitanti del territorio.

Inoltre, indirettamente riguarda anche le famiglie dei giovani coinvolti e le Istituzioni locali che vengono alleggerite dall’onere di implementare percorsi di questo tipo all’interno in strutture pubbliche.

Stato dei lavori

  • giugno 2024: riunione operativa per l’avvio dei lavori di realizzazione dell’orto sociale
  • luglio 2024: montaggio della serra e delle vasche, riempitura delle vasche con un terreno arricchito da inerti mineralizzati e semina
  • settembre 2024: cura dei primi germogli e organizzazione di un corso di orticoltura destinato ai volontari
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