Riconoscimento Fornarina a Cinzia Antognozzi: “La condivisione è il filo rosso di Anffas Sibillini”

Sabato 21 ottobre 2024 per Anffas Sibillini è stata una giornata importante: nell’Auditorium di Sant’Agostino, a San Ginesio, si è tenuta la cerimonia di consegna del Premio “Fornarina” assegnato alla nostra Presidente, Cinzia Antognozzi. 

Questo riconoscimento, istituito dalla Confraternita dei Sacconi di San Ginesio insieme al Centro Studi Gentiliani, dal 1998 è stato conferito a numerose donne che si sono distinte per il loro impegno nel sociale. Il fatto che quest’anno sia stato assegnato a Cinzia è anche un prezioso riconoscimento del lavoro che quotidianamente Anffas Sibillini svolge per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità, per supportare le loro famiglie e per costruire reti sociali che rendano il mondo un posto più accogliente. 

A qualche giorno di distanza da quella grande emozione vogliamo condividere alcune riflessioni che sono emerse dai discorsi pronunciati durante la cerimonia di premiazione.

A cominciare dalle parole della nostra vicepresidente, Emanuela Zecchini, che ha posto l’accento sulla necessità di un cambio di prospettiva perché l’incontro con la disabilità ci insegna a uscire dagli schemi. “In Anffas Sibillini trasformiamo in risorse quelle che agli occhi degli altri sembrano limiti” ha detto Emanuela. “Anffas Sibillini è soprattutto esserci, empatizzando con chi soffre, senza cambiare la realtà, ma senza scappare. Anffas Sibillini è giocare in una palestra e gioire perché qualcuno è riuscito a lanciare una palla. Anffas Sibillini è chiedersi cosa possiamo fare per chi si trova in difficoltà, perché noi siamo i primi a sapere cosa si prova ad essere in difficoltà. Anffas Sibillini è piantare dei semi e gioire per ogni patata raccolta. Anffas Sibillini è proporre incontri di formazione per dare la possibilità ai vissuti personali di esprimersi. Anffas Sibillini è non chiudere la porta a nessuno e aiutare ciascuno a fare quello che può fare. Anffas Sibillini è permettere alle persone con disabilità di ampliare le proprie relazioni, Anffas Sibillini è ridurre la solitudine”.

E come si contrasta la solitudine? Con la condivisione.
La condivisione è il valore che ha guidato la nostra presidente, Cinzia Antognozzi, in tutto il suo percorso di vita, anche prima dell’incontro con la disabilità. Terza di quattro figli, con una mamma insegnante, Cinzia è da sempre abituata a condividere. Negli anni Ottanta è stata promotrice insieme ad altri del Centro Giovanile di Sarnano ed è stata fondatrice e vice-presidente dell’Avulss di Sarnano; è stata parte attiva del CSI Macerata e all’interno dell’oratorio di Sarnano ha promosso progetti innovativi e inclusivi. Poi la vita l’ha posta davanti all’inaspettato.

“L’inaspettato è la differenza tra ciò che immaginiamo e ciò che la vita ci propone” ha continuato Emanuela. “Tutti noi familiari di persone con disabilità ci arrabbiamo per quello che non va, ci chiediamo perché gli altri non fanno qualcosa per noi. Cinzia ha trovato il modo di fare luce sulla propria sofferenza e, così facendo, si è accorta che intorno a sé c’erano molte altre persone che vivevano disagi simili. E ha iniziato a chiedersi cosa potesse fare lei per gli altri.”

Il tema della condivisione è stato ripreso anche da Giuseppe Monaldi, Consigliere Fondazione Dopo di Noi, che, nel ricordare le origini di Anffas Sibillini nel 2013 ha sottolineato come questa associazione sia nata dall’incontro tra famiglie che vivevano delle difficoltà e si sono unite per affrontarle meglio, ma anche dall’incontro tra queste famiglie e una comunità che si è lasciata coinvolgere. “Se lasci aperto uno spiraglio di cuore, qualcuno ci entra, e se ci entrano i nostri ragazzi ti cambiano la vita”, ha detto Giuseppe. “Le relazioni sono di fondamentale importanza: dobbiamo renderle significative. È dalle relazioni che sono originate le idee per quasi tutte le nostre attività, compreso il sale aromatizzato che è ormai diventato il simbolo di Anffas Sibillini. E lo è diventato grazie un’altra rete amicale, sparsa in mezza Italia, che lo ha distribuito per noi e continua a farlo ancora oggi. È da quelle relazioni che abbiamo costruito la nostra sede, la Casa nel Cuore.”

Anche Cinzia lo ha ribadito nel suo discorso conclusivo: “A noi piace che tutto sia condiviso. Anffas è fatta di una moltitudine di persone che lavorano insieme per realizzare qualcosa di importante. La Casa nel Cuore è un luogo aperto a tutti, ma ognuno di noi deve fare la propria parte perché tutta la comunità diventi un luogo accogliente, inclusivo”.

Così, anche questo premio è condiviso con tutta la grande famiglia Anffas che era presente numerosa sabato scorso: una famiglia molteplice, fatta di tante unicità, tutte preziose.

 Grazie a tutti voi.